lunedì 12 febbraio 2018

Brundibár- Una favola per non dimenticare

Giornata della Memoria

La storia è disseminata di menzogne, utilizzate dal potere per nascondere le verità scomode. Una delle più tragiche bugie fu la città "modello" di  Terezin, propagandata da Hitler come cittadina per la protezione degli ebrei. Lì fu confinata una comunità ebraica di circa 140.000 persone: l'arte e la musica furono le forme di resistenza passiva che questa comunità decise di praticare per avere un orizzonte di speranza. E' in questo contesto che nasce l' opera "Brundibár", testimonianza di quanto la cultura sia per l' umanità, un richiamo alla vita.




Il 29 gennaio, nell' ambito del Progetto "La città delle stelle" della Biblioteca civica di Crescentino, Luca Valenza ha presentato  in modo garbato agli alunni della classe V D della Scuola Primaria di Crescentino, questa bellissima favola in rima a cui ha fatto seguito una coinvolgente conversazione  e la piacevole attività conclusiva di origami.

La trama richiama le favole dei fratelli Grimm: Aninka e Pepicek, due orfani di padre cercano del latte per la madre malata. Non avendo soldi per pagarlo intonano una filastrocca per chiedere l'elemosina dei passanti, ma vengono cacciati dal malvagio suonatore d'organetto Brundibár. Durante la notte gli animali decidono di aiutarli e chiedono agli scolari del paese di formare un coro che abbia una voce più potente di quella di Brundibár. Forti dell' unità ritrovata, i bambini riescono a cacciare il suonatore e a curare la mamma malata.

Al di là dell'esile trama,  è evidente il simbolismo del trionfo dei bisognosi sulle prepotenze di Brundibár/Hitler.