Sviluppo sostenibile: “La vita sott’acqua”
Il mare è bello quando
è pulito e le sue acque sono limpide e chiare…
Alla
scuola dell’infanzia “Peter Pan “ di Crescentino prosegue il percorso didattico
sullo sviluppo sostenibile. Dopo, La vita sulla
Terra è la volta di “La vita sott’acqua” obbiettivo 14 dell’agenda 2030. L’argomento
“il mare” è stato decisamente motivante e stimolante per i piccoli allievi. Per introdurre i contenuti trattati in questo progetto, sono
stati utilizzati alcuni filmati. Nel primo filmato è stata proposta, un’interessante video lezione multimediale effettuata
dalla maestra per avvicinare i bambini alla tematica della sostenibilità ambientale utilizzando i linguaggi a loro più vicini. Parlare di inquinamento, pesca di
frodo, buone passi per la tutela dell’ambiente, ma anche scoprire
caratteristiche e curiosità di alcune specie marine, è stato avvincente,
emozionante e ha innestato nelle menti recettive dei bimbi l’amore per la
natura.
Si è proposta la storia “Nami e Fibi Un mare da salvare”, un tuffo nella biodiversità marina attraverso un
avventuroso racconto animato, che ha trasportato i piccoli in un vero e proprio viaggio;
coinvolgenti nuclei di approfondimento e divertenti schede didattiche hanno
reso gli allievi partecipi sul problema dell’inquinamento marino e a fare
alcune riflessioni.
Si è passati alla visione di “Un mare di Plastica” con Renato
lo scienziato, grazie alla sua divertente canzone che mette in evidenza il
grave problema dell’inquinamento marino, consiglia una soluzione drastica per
eliminarlo “Perché non possiamo
inquinare un mondo bello che è attorno a me e a te”.
Il progetto si è concluso con la costruzione di “Un acquario
con tanti colori”, un lavoretto di facile realizzazione, per il quale non
è stato necessario utilizzare materiali particolari ma solo elementi di
recupero come una gruccia appendiabiti, cartoncino e carte colorate, colla.
Utilizzando il filo da lenza da pesca, si è ottenuto un effetto ancora più
suggestivo perché i pesci sembravano fluttuare nel fondale.
Rita Santangelo